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Tumore al seno, Regione Lazio e farmacie scendono in campo assieme

L’ATTUALITÀ

Tumore al seno, Regione Lazio e farmacie scendono in campo assieme

Presentate in un convegno alcune proposte volte a migliorare l’efficacia e l’accessibilità dello screening mammografico nella Regione, coinvolgendo attivamente le farmacie e ottimizzando la collaborazione tra le strutture sanitarie

22 febbraio 2024

di Rossella Gemma

Un nuovo patto tra tutte le forze in campo per migliorare la gestione di prevenzione, diagnosi, cura e assistenza del tumore alla mammella. È l’obiettivo annunciato nel corso del convegno “Per amarla. Percorso e Rete Mammella Regione Lazio”, organizzato da ZeroDotFour con il patrocinio del Consiglio Regionale del Lazio. Lo scopo dichiarato è quello di arrivare a un consensus statement che garantisca alle pazienti il trattamento appropriato sulla base della corretta diagnosi in tempistiche adeguate e un equo accesso delle terapie innovative.

Potenziare le attività di screening

Numerosi studi dimostrano come la sopravvivenza al carcinoma mammario sia più alta se intercettato nella fase iniziale. A fronte dei numerosi dati scientifici che dimostrano come l’incidenza del tumore al seno sia cresciuta in tutte le fasce di età, e in particolare al di sotto dei 50 anni, si rende necessario un potenziamento delle attività di screening. «Fondamentale in questo senso il ruolo dei farmacisti – ha spiegato a margine dell’iniziativa Rossana Matera, presidente di FuturPharma – Associazione italiana farmacisti – che, opportunamente formati, possono intervenire nelle attività di prevenzione e screening, sulla farmacovigilanza, sul monitoraggio e sull’aderenza alla terapia. Sempre disponibili e vicini alla popolazione, i farmacisti hanno d’altronde il ruolo naturale di mediatori tra le istituzioni sanitarie e i pazienti, il ruolo di educatori e di dispensatori di salute. Per questo FuturPharma, oltre a lavorare al fianco delle istituzioni nazionali ed europee, propone percorsi di educazione sanitaria a partire dai ragazzi in età scolare».

Ridisegnare il processo di prevenzione

Ma cosa propone il nuovo approccio? Sicuramente, l’estensione della chiamata attiva per lo screening organizzato anche alle donne tra i 45 e i 49 anni, con cadenza biennale, al fine di identificare precocemente i soggetti a rischio e garantire un accesso tempestivo alle terapie innovative. Poi il coinvolgimento attivo delle farmacie nel percorso di prevenzione, nello specifico includendo il servizio di screening tra le attività offerte dalla farmacia dei servizi in conformità della legge 69/2009, organizzando delle unità satelliti per gli screening mammografici e facilitando l’accesso delle pazienti a questi servizi fondamentali. Infine, un ridisegno del processo di prevenzione che coinvolgerebbe le farmacie come punti chiave nell’educazione sanitaria, con la somministrazione di questionari di valutazione del rischio e l’inoltro ai medici oncologici per la valutazione, in piena attuazione della farmacia dei servizi.

Farmacisti e Regione Lazio alleati per il benessere delle donne

«Queste sono solo alcune delle possibilità in capo alla professione farmaceutica in un’ottica one health, al fine di mettere in opera tutte quelle azioni che aiutano a tenere sotto controllo i fattori di rischio. Farmacisti in campo, quindi, per fare la differenza per la salute della popolazione e per la prevenzione», ha dichiarato Giuseppe Guaglianone, vicepresidente Ordine Farmacisti di Roma.
Quella del tumore al seno «è una delle sfide che molte donne purtroppo devono affrontare. Ne so qualcosa perché è stata toccata anche la mia famiglia. L’impegno della Regione è massimo», ha concluso il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca a conclusione dei lavori del convegno. «Abbiamo 16 centri di senologia, faremo di tutto per aumentare il numero e la qualità. Che è già una qualità molto alta, perché abbiamo uno degli indici di fuga sanitaria più bassi di tutta Italia».

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