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Una farmacia impegnata per il bene della collettività

LA SOSTENIBILITÀ

Una farmacia impegnata per il bene della collettività

Udine, prima tappa del roadshow “Farmacia sostenibile”, organizzato da iFarma con il patrocinio di Federfarma, il supporto non condizionante di Chiesi Italia e il supporto tecnico di Nativa
Udine, prima tappa del roadshow “Farmacia sostenibile”, organizzato da iFarma con il patrocinio di Federfarma, il supporto non condizionante di Chiesi Italia e il supporto tecnico di Nativa

A metà del percorso, è il momento di accelerare per raggiungere gli obiettivi dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile. E la farmacia può avere un ruolo importante non soltanto di divulgazione di buone pratiche ma anche nel metterle in atto. A Udine la prima tappa del roadshow organizzato con il supporto non condizionante di Chiesi Italia

14 marzo 2024

di Laura Benfenati

La grande intuizione dell’Agenda 2030 è stata di considerare necessarie le azioni del settore privato, della società civile e degli individui, oltre a quelle dei Governi”, si legge nel Rapporto 2023 dell’Alleanza per lo sviluppo sostenibile (ASviS). L’Agenda è stata sottoscritta nel 2015: siamo dunque a metà del percorso, e anche se sul raggiungimento di alcuni goals l’Italia arretra – ci spiegano nel Rapporto – è il momento di accelerare e ognuno deve fare la sua parte. Anche le farmacie. Ne abbiamo discusso a Udine alla prima tappa del roadshow “Farmacia sostenibile”, organizzato da iFarma con il patrocinio di Federfarma, il supporto non condizionante di Chiesi Italia e il supporto tecnico di Nativa.

Lo scenario

«Gli ultimi sette anni sono stati i più caldi della storia», ha esordito Matteo Ghedini, Evolution flow leader and Startup ecosystem catalyst di Nativa. «Aumenta la C02 presente in atmosfera e aumenta la temperatura media globale. Con carbon neutrality si definisce il raggiungimento di un equilibrio globale tra le emissioni di gas effetto serra prodotte e quelle compensate. “Net zero” significa riduzione delle emissioni alla fonte, ovunque sia possibile, tramite interventi di miglioramento. Le riduzioni residue vengono neutralizzate attraverso meccanismi verificati, per esempio riforestazione o cattura del carbonio nel suolo, per azzerare la differenza tra emissioni prodotte e catturate. Non ci sono più scuse, bisogna agire, anche nella nostra Costituzione è stata inserita la tutela dell’ambiente, degli ecosistemi e della biodiversità». Ghedini, proiettando una slide (figura 1) in cui si vede quali sono i Paesi nel mondo più attenti alla sostenibilità, ha sottolineato con forza che non ci si può nascondere dietro l’alibi che nel resto del mondo – rispetto all’Europa che è l’area geopolitica più virtuosa – le sensibilità siano diverse. «I modelli di business che ci hanno condotto qui non saranno gli stessi che ci condurranno in futuro e investire in energie rinnovabili è oggi sicuramente più profittevole che non farlo, basti pensare ai tassi agevolati per i mutui. Oggi intraprendere questo percorso è una scelta, spesso dettata da sensibilità individuali, ma in futuro potrebbe non esserlo più». Una recente ricerca dell’università Bocconi, inoltre, ha messo in evidenza che la sostenibilità aiuta il business, e che sempre più persone sostengono e scelgono le aziende impegnate su questo tema.

Il ruolo della farmacia

Quale può essere ruolo della farmacia nel contribuire a mitigare la crisi climatica? A questa domanda hanno dato risposta Stefano Mecchia, Communication & Corporate Public affairs director, e Gianluigi Pertusi, BU Consumer Healthcare director, di Chiesi Italia.
«Da settembre 2022 a luglio 2023 con il progetto “Recupera & Respira” – il primo in Europa di questo tipo – sono stati raccolti 30.225 inalatori nelle 403 farmacie del Friuli, il 26 per cento del venduto (figura 2)», ha spiegato Mecchia. «Quattro pazienti su dieci hanno riportato in farmacia il loro inalatore esaurito. Un risultato straordinario, reso possibile grazie a tutte le farmacie, al supporto del presidente della Federfarma regionale Luca Degrassi, a un accordo di programma con il ministero dell’Ambiente e al sostegno della Regione Friuli».
«L’altro progetto, “La farmacia sostenibile” – ha spiegato Gianluigi Pertusi – in linea con obiettivi europei di neutralità climatica e la vision “One Health”, vuole contribuire a disegnare la farmacia del futuro a impatto ambientale e sociale positivo. In collaborazione con Cef sono state arruolate farmacie champion, sono stati raccolti e analizzati i dati in farmacia e da remoto, individuati hotspot emissivi e identificate soluzioni (figura 3). Si misura l’impronta carbonica della farmacia e si definiscono aree di intervento per ridurla: le emissioni medie in un anno di una farmacia sono pari alla C02 emessa da 20 viaggi intercontinentali A/R da Roma a New York».

Un sistema di rete

Le conclusioni le ha tratte il presidente di Federfarma Friuli-Venezia Giulia Luca Degrassi: «Il successo in Friuli di “Recupera & Respira” è merito di tutti i colleghi e ci ha sorpreso che la semplicità dell’operazione abbia avuto un tale risultato. Questo dimostra che i progetti devono lavorare in un sistema di rete, come è quello delle farmacie. La forza dei singoli non può avere lo stesso impatto di quella di una rete: questi progetti assumono importanza quando divengono di una collettività». E ha aggiunto il presidente dell’Ordine dei farmacisti Gabriele Beltrame, presente in sala: «Il progetto “Recupera & Respira” è stata una grande opportunità di coinvolgimento non soltanto dei titolari ma anche dei collaboratori in un’iniziativa gratuita per il bene di tutti. E questo è stato percepito anche dai nostri clienti: ne è uscita ancora più rafforzata l’immagine della farmacia impegnata per il bene della collettività».

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