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Una vita già decisa. O no?

IL LIBRO

Una vita già decisa. O no?

“Sala d’attesa”, di Alessandra Distefano, è un romanzo dalla trama avvincente e al tempo stesso un’interessante analisi psicologica sul senso del dovere, sulla famiglia e su quanto sia difficile, a volte, seguire le proprie vere inclinazioni

25 gennaio 2024

a cura della Redazione

Alessandra Distefano è nata a Milano, dove rimane fino a quando, a nove anni, si trasferisce con la famiglia in Sicilia, in provincia di Catania. Tornerà a Milano per gli studi universitari, che la porteranno alla laurea in farmacia nel 2003. Ancora giovanissima, nel 2000, pubblica la raccolta di poesie Inverno segreto, la cui prefazione è scritta dalla grande poetessa Alda Merini. Da allora in poi alternerà sempre la carriera di scrittrice e autrice di poesie a quella di farmacista.

Il suo ultimo titolo, Sala d’attesa (Affiori), in parte autobiografico ma con qualche licenza di fantasia, racconta la storia di Alessia, appena laureatasi in Farmacia a Milano, che a breve tornare in Sicilia dove vivono i genitori, anch’essi farmacisti, per occuparsi della storica attività della famiglia. Una scelta ovvia e già decisa da tempo. Il racconto ce la presenta in uno studio medico, seduta davanti a un neurologo, angosciata perché in una visita precedente le è stato diagnosticato un tumore al cervello. Questo dottore, invece, le comunica che il tumore non c’è. Eppure, più si avvicina la data della partenza per la Sicilia, più Alessia si sente triste e fisicamente spossata, ha forti mal di testa, le sembra di avere allucinazioni. Un giorno ha l’impressione che un uomo con baffi e cappello la segua. Inoltre, riceve messaggi da qualcuno che mostra di conoscerla molto bene. Cosa le sta accadendo? Non vi roviniamo la suspence

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