Il valore della compliance nel sistema salute

L’EVENTO

Il valore della compliance nel sistema salute

Per migliorare i processi all’interno della complessa galassia della sanità è indispensabile monitorare e perseguire il rispetto delle norme che ne regolano scambi e confini. Se ne è parlato in un recente convegno organizzato da TradeLab

7 marzo 2025

di Claudio Buono

Sempre interessante l’appuntamento con TradeLab, società italiana di consulenza e analisi operativa, organizzatrice quest’anno dell’evento Compliance – Modelli di relazione per la generazione di valore nel mondo salute”, che ha avuto come tema centrale appunto la compliance, ovvero il rispetto degli accordi tra le parti all’interno delle relazioni tra gli attori del sistema salute. «Operiamo in un sistema complesso in grande evoluzione, un sistema connesso al territorio di cui bisogna cominciare a leggere la diversità, considerato che le farmacie non sono tutte uguali», ha esordito Paolo Bertozzi, Head of industry Pharma&Healthcare TradeLab. «Questo nostro sistema è una rete neuronale che funziona finché funzionano tutte le sinapsi e il tema della compliance è assolutamente legato al sistema sociale ed economico nel suo complesso: il funzionamento e la qualità delle relazioni nel sistema sono la premessa per continuare a mantenerne il valore».

Da parte sua, Luca Pellegrini, presidente TradeLab, parlando di che cosa si intende per compliance ha spiegato che «in ambito aziendale il termine è riferito al rispetto di leggi, regolamenti, accordi vincolanti che comportano costi economici e conseguenze penali. E si può estendere a tutte le relazioni, in particolare quelle commerciali in cui svolgono un ruolo centrale fiducia e reputazione».

Nel settore, quindi, compliance significa rispetto delle norme (aziende, farmacie e farmacisti, medici), adesione ai protocolli terapeutici, attenzione, comprensione e rispetto verso le attese delle nuove generazioni, rispetto degli accordi tra le parti. «Il fattore organizzativo è fondamentale per generare valore ma anche per chiarirsi le idee su alcune questioni», ha aggiunto Bertozzi. «Un esempio? Ci sono oggi tanti finanziamenti dell’industria per il sell out che vanno invece al sell in, favorendo poi gli attori di prezzo: la compliance è dunque un mezzo per rendere più certi i processi e ridurre l’incertezza».

Assai interessante il dato sul fallimento del modello concettuale dei network light e sul cambio di “casacca”, ovvero di network, dei farmacisti: 1.800 in tre anni. Molti sono ancora multiaffiliati oltre che nomadi. Altro tema: la sola proprietà è importante ma non sufficiente per la compliance: ci sono infatti network che hanno valutazioni più alte delle catene.

La farmacia nel 2024: scenario generale e prospettive

La dinamica di ingressi e sell out riflette l’impatto dei fattori esogeni. Per quanto riguarda il numero di ingressi medi giornalieri, nel 2024 sono stati 189, a fronte di uno scontrino medio complessivo di 28,49 euro (+2,2 per cento rispetto al 2023) e di un fatturato di 27,30 miliardi di euro (+2,8 per cento vs 2023). In merito alla stagione influenzale 2024-2025, tra giugno e agosto si è assistito a un aumento dei consumi dei prodotti appartenenti al paniere “influenza”, che hanno concentrato circa il 19 per cento del giro di affari sul MAT 01/25 (+1,9 punti quota rispetto alla stagione precedente). Alla dinamica “fuori stagione” è seguita una incidenza inferiore rispetto al 2023 tra ottobre e dicembre.

Il bilancio per la farmacia è comunque positivo e fa registrare un fatturato globale 2024 di 27,30 miliardi di euro (+2,8 per cento), con una riduzione del gap tra fatturato e confezioni.

In crescita nel 2024 anche il valore per scontrino: 21,32 euro il valore dello scontrino medio complessivo (+3,2 per cento vs 2023), a fronte di 116 ingressi medi giornalieri e di un fatturato di 12,24 miliardi di euro (+3  per cento vs 2023).

Per quanto riguarda il commerciale, il fatturato 2024 è stato di 12.241 milioni di euro (+3 per cento); 975 milioni le confezioni (-1,7 per cento).

La dermocosmetica si conferma best performer (fatturato 2.103 milioni di euro/+5,8 per cento; confezioni 143 milioni/+3,2 per cento). In questo ambito, tutti i segmenti crescono. In particolare, emerge un’ottima performance nell’area dei trattamenti continuativi, sia di bellezza sia di cura della pelle. Fanno eccezione i prodotti per i bambini, un settore sempre meno presidiato dalla farmacia.

Per catene e network la private label è diventata sempre più importante all’interno dell’offerta (fatturato totale 2024 private label Italia 407,3 milioni di euro/+6,7 per cento; fatturato medio farmacie trattanti 57.370 euro).

Riguardo ai canali di vendita (farmacia, e-pharma, parafarmacia, mass market) il mercato salute ha chiuso il 2024 con il segno positivo (fatturato totale 18,9 miliardi di euro/+3,0 per cento). Dal 2019 a oggi il maggior contributo alla crescita del mercato salute viene dalla farmacia fisica (+1.620,1 milioni di euro) e da quella on line (+429,9 milioni di euro). Nello specifico del canale on line, dopo il rimbalzo tra il 2022 e il 2023, l’e-commerce Pharma ha ripreso la sua crescita con ritmo costante (totale fatturato on line 813,4 milioni di euro nel 2024/+10,5 per cento vs 2023).

SHOPPER 2025: come sta evolvendo il canale farmacia?

La più grande novità emersa nell’ultimo triennio è la stabilizzazione, intesa come un farmaco etico che rimane il driver di ingresso più importante (74 per cento), tuttavia l’acquisto congiunto di prodotti su ricetta e consumer health è oramai strutturale. Altrettanto consolidata è la riduzione dell’acquisto esclusivo con ricetta (-8 p.p. vs 2019), ormai non più un fenomeno temporaneo dovuto al periodo postpandemico, tant’è che oggi sei consumatori su 10 acquistano, oltre all’etico, anche prodotti consumer e/o servizi durante la visita (+10 p.p. in 10 anni) e un consumatore su quattro dichiara di entrare in farmacia per accedere a un prodotto o a un servizio che non è di natura etica.

Pharmacy Loyalty: presidio sanitario e retail di prossimità

Il 66 per cento dei consumatori ha una farmacia di fiducia, un dato in crescita del 16 per cento rispetto al 2019. Anche in questo caso il tasso di fedeltà e rimasto invariato nell’ultimo triennio, a conferma che pure questo è un elemento di stabilità all’interno della relazione consumatore-farmacia. La prossimità si conferma la leva principale di scelta, ma in contesti urbani in cui la presenza di farmacie è più variegata la prossimità non è più un fattore discriminante. In questo caso, le variabili del retailing mix quali assortimento, accessibilità del canale (per es. orari di apertura) e offerta di servizi (il 15 per cento dei consumatori dichiara di entrare in farmacia per usufruire di almeno uno di questi servizi, vs l’1 per cento del 2019), acquisiscono sempre più rilevanza.

Governabilità della rete: una nuova fase del networking

Riguardo ai diversi modelli di affiliazione, appare evidente come le catene continuino a trainare la crescita (+28 per cento nel 2024/+13 per cento vs 2023) ma si intravede qualche segnale di rallentamento (difficoltà nelle acquisizioni, costo del denaro, focus su punti vendita e format). Da parte loro, i network puntano sulla segmentazione interna e alla valorizzazione dei progetti di affiliazione “Strong” (Ntwk Strong +12,0 per cento nel 2024/+12 per cento vs 2023 – Ntwk Light +0,1 per cento nel 2024/-13 per cento vs 2023).

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