Pillola del giorno dopo: e se a chiederla è un uomo?
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Pillola del giorno dopo: e se a chiederla è un uomo?

La contraccezione d’emergenza è dispensabile senza altri vincoli che non siano la verifica della maggiore o minore età della donna cui il farmaco è destinato. Il parere dell’avvocata e della ginecologa
3 aprile 2025
di Sergio Cattani,
farmacista e formatore
www.sergiocattani.it
Caro collega, ho letto il tuo articolo sulla contraccezione d’emergenza (iFarma Digital n. 7) e vorrei porti un quesito che mi ha spesso condizionato nella mia attività al banco: come ci dobbiamo comportare noi farmaciste/i nella dispensazione di contraccettivi di emergenza a un uomo? Ci sono norme precise alle quali attenersi oppure consideriamo il richiedente al pari della donna: ai minorenni solo ulipristal e levonorgestrel su ricetta, ai maggiorenni entrambi senza obbligo di prescrizione? (Farmacista della provincia di Trento)
Questa domanda della collega mi dà l’occasione di tornare su un tema importante come quello della prevenzione delle gravidanze indesiderate. La recente norma del 2020 di Aifa, che ha declassato ulipristal acetato (UA – Ellaone) e levonorgestrel (LNG – Norlevo) a farmaci Sop (il primo senza limiti di età, il secondo solo le maggiorenni), è volta al giusto abbassamento delle barriere alla contraccezione d’emergenza per tutte le donne. Capita tuttavia che ad acquistare questi farmaci si rechino degli uomini per conto delle donne, le utilizzatrici ultime. Come farmacisti, come ci dobbiamo comportare?
Partiamo dalla determinazione Aifa 998/2020, dove si legge sempre il riferimento a “le pazienti minorenni”, oppure “le pazienti”. Ogni termine che descrive il destinatario della dispensazione del farmaco è sempre declinato al femminile, così come il testo pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Questo sottintende forse che ogni atto di consegna del farmaco debba sempre avvenire direttamente a una donna e – va da sé – che questi farmaci vadano consegnati agli uomini solo e sempre su ricetta?
Sarebbe una novità legislativa importante, che non riguarda alcun altro Sop e Otc nella pratica al banco. Per rispondere, ho interpellato un medico impegnato da sempre nella tutela della salute riproduttiva delle donne, Elisabetta Canitano, ginecologa e presidente di Vita di Donna Onlus, e Paola Ferrari, avvocata dello Studio Ferrari di Milano, esperta in diritto del lavoro sanitario pubblico e convenzionato.
Il parere dell’avvocata
Partiamo da Ferrari: «Il problema non è tanto la dispensazione a un uomo o a una donna, ma l’impossibilità da parte del farmacista di determinare l’età della destinataria ultima del farmaco. Personalmente, al farmacista cui viene richiesta la contraccezione d’emergenza da parte di un uomo, consiglierei di poter interloquire con la donna, per verificare il realizzarsi delle condizioni di efficacia del farmaco. Dal momento in cui levonorgestrel ha efficacia limitata agli 80 kg di peso e a 72 ore dal rapporto, Aifa ha deciso di limitarne la dispensazione in regime Sop solo oltre i 18 anni, invitando le donne minorenni a una verifica più approfondita del miglior approccio contraccettivo. Questo avviene attraverso la visita medica ed eventuale prescrizione. In alternativa, ribadisco, se il farmacista vuole tagliare la testa al toro, dispensi ulipristal acetato all’uomo che si reca in farmacia. Su questo non vedo problemi di sorta, in quanto non ha controindicazioni specifiche su nessuna donna. A mio modo di vedere, l’attività delle farmacie dovrebbe andare anche oltre la dispensazione della contraccezione d’emergenza, ovvero la verifica della mancata gravidanza attraverso la proposta attiva di un test di gravidanza e la consegna di un dépliant sui consultori ginecologici della zona. Ricordiamo che tutte le donne dai 13 anni in poi hanno il diritto all’accesso gratuito ai consultori familiari, anche senza genitori (dettaglio importante)».
Il parere della ginecologa
Alla dottoressa Canitano abbiamo chiesto un parere specifico, che comprendesse anche situazioni che si potrebbero verificare al banco. Per esempio, quando l’uomo si reca in farmacia a richiedere la “pillola del giorno dopo”, si potrebbe configurare una decisione unilaterale, magari non condivisa dalla donna, di evitare una gravidanza. Oppure si potrebbe trattare di un padre che desidera lo stesso per la figlia minorenne, scegliendo di non prendere in considerazione il consultorio familiare. «A mio parere, non esistono rischi connessi con la vendita della contraccezione d’emergenza a persone che non siano donne – sostiene la ginecologa – e non trovo motivi per cui questo potrebbe costituire un pericolo. La sopraffazione da parte di un partner è frequente, ed è un tema molto vasto, ma non credo che vendere questi farmaci agli uomini possa fare la differenza. La contraccezione d’emergenza è un farmaco classificato come Sop, e non Otc, e le regole che la riguardano sono il divieto di pubblicità, il divieto di esposizione e la necessità di allegare un breve opuscolo informativo sulla contraccezione. L’informazione sulle modalità di controllo delle nascite, per consentire la libera scelta, è sempre auspicabile. La contraccezione d’emergenza a base di ulipristal acetato, inoltre, in quanto appunto non soggetta a prescrizione medica, può essere acquistata anche on line, e questo direi che dice la parola definitiva sulla possibilità di acquisto da parte di chiunque lo desideri».
In conclusione
A valle dei pareri delle due esperte, possiamo quindi rassicurare i colleghi e le colleghe dietro il banco che dispensare la pillola del giorno dopo a un uomo non è sbagliato. Ci sono tuttavia delle domande specifiche da fare che si aggiungono a quelle affrontate nell’articolo dedicato a questo importante farmaco. Colgo l’occasione per sottolineare il nostro ruolo di educatori alla salute: dispensiamo informazioni e consigli, prima ancora che farmaci, e questo può essere determinante per la salute delle donne.
Bibliografia minima: