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Statine: è vero dolore?

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Statine: è vero dolore?

(c) freepik.com

Quali evidenze scientifiche sostengono la segnalazione, riportata da molti pazienti, di dolori muscolari collegati all’uso di questi farmaci? Vediamo come l’“effetto nocebo” e altre problematiche possano influenzare questa percezione

Questa è una rubrica quindicinale che parla – da farmacista a farmacista – di aderenza terapeutica, che vuole trasmettere nozioni ma essere anche pratica, per poterne sfruttarne i consigli tutti i giorni al banco. Tutte le puntate qui

12 giugno 2025

di Sergio Cattani,
farmacista e formatore
www.sergiocattani.it

«Dottore, da quando prendo le statine ho spesso crampi, saranno i famosi effetti collaterali?». In farmacia, sentiamo spesso porci questa domanda da parte di chi assume statine, specialmente se ha iniziato da poco. Ma quanto c’è di scientificamente provato dietro la percezione diffusa dei dolori muscolari?

Cosa dicono gli studi

Negli anni, il legame tra statine e problemi muscolari è stato spesso enfatizzato, talvolta oltre la reale incidenza. Dolori, indolenzimento, crampi, debolezza e affaticamento sono sintomi riferiti da alcuni pazienti in terapia. Tuttavia, l’esatta fisiopatologia di questi disturbi rimane sconosciuta. Alcune varianti genetiche del citocromo P450 (CYP) possono influenzare la metabolizzazione di specifiche statine, contribuendo a una maggiore suscettibilità ai sintomi muscolari. Ma le evidenze scientifiche mostrano comunque una discrepanza tra la percezione dei disturbi muscolari e la loro reale incidenza. Se nei trials clinici il tasso di segnalazione è del 5-10 per cento, negli studi “real life” arriva al 18 per cento. Inoltre, quasi la metà delle segnalazioni riguardano problemi muscoloscheletrici, mentre la rabdomiolisi (una complicazione grave) si verifica solo nello 0,006 per cento dei casi.

L’effetto nocebo

Un elemento chiave è il cosiddetto “effetto nocebo”, che dimostra quanto la convinzione di un effetto avverso possa indurre sintomi reali: lo studio Samson nel 2022 ha dimostrato che il 90 per cento dei sintomi avversi riportati dai pazienti in terapia con statine si verificavano anche con il placebo, evidenziando l’importanza dell’effetto nocebo. Infatti, il 50 per cento dei pazienti che inizialmente aveva interrotto le statine è riuscito a riprendere la terapia con successo.

Come affrontare il problema

I pazienti con sintomi muscolari, ma senza un aumento della creatinchinasi sierica (CK) o una debolezza oggettiva, vengono classificati come affetti da SAMS (Statin-Associated Muscle Symptoms). In presenza di un aumento della CK, invece, si parla di miopatia associata alle statine. In questi casi, una strategia efficace consiste nel sospendere temporaneamente il farmaco (dechallenge) e riprenderlo dopo un periodo di washout di 2-4 settimane (rechallenge), valutando la possibilità di ridurre il dosaggio o cambiare molecola. Molti pazienti riescono così a tollerare la terapia.

Il ruolo del farmacista

Se la prescrizione è effettuata dal medico, il farmacista ha il compito di supportare la terapia e guidare il paziente nella gestione degli effetti collaterali. È fondamentale ricordare che i dolori muscolari potrebbero derivare da altri fattori, come:

  • Scarsa idratazione
  • Uso di diuretici e ipokalemia
  • Ridotta attività fisica
  • Sindrome delle gambe senza riposo
  • Effetto nocebo

In quest’ultimo caso, è utile spiegare che l’incidenza del disturbo è bassa e raramente pericolosa. Un’eccessiva focalizzazione sugli effetti collaterali può infatti alimentare paure ingiustificate e compromettere la fiducia nel trattamento.

Conclusione

Le statine restano tra i farmaci più efficaci nella prevenzione cardiovascolare. Il ruolo del medico e del farmacista è cruciale per garantire che la percezione dei loro effetti collaterali non diventi un ostacolo alla loro corretta assunzione.

Key Takeaways

La maggior parte delle persone che riportano sintomi muscolari da statine hanno in realtà altri tipi di problemi.
La maggior parte delle persone con questi sintomi può continuare la terapia senza problemi.
Il farmacista deve supportare la terapia prescritta.
È importante aiutare il paziente a indagare possibili fattori favorenti altre ipotesi.

Bibliografia minima:

Krishnamurthy A, Bradley C, Ascunce R, Kim SM. SAMSON and the Nocebo Effect: Management of Statin Intolerance. Curr Cardiol Rep. 2022 Sep;

Zhang H, Plutzky J, Skentzos S, Morrison F, Mar P, Shubina M, Turchin A. Discontinuation of statins in routine care settings: a cohort study. Ann Intern Med. 2013 Apr

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