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Al via il progetto Adhere, per migliorare la compliance in Bpco e scompenso cardiaco

DALLE ASSOCIAZIONI

Al via il progetto Adhere, per migliorare la compliance in Bpco e scompenso cardiaco

Il lancio del progetto Adhere al Forum risk management in Sanità

In Toscana uno studio multicentrico di tre anni valuterà scientificamente il ruolo del farmacista per migliorare l’aderenza alle terapie lungo il patient journey. Desideri: "La vera sfida della Sanità è la cronicità: in Italia i malati cronici sono 24 milioni e “assorbono” oltre l’80% delle risorse economiche"

3 dicembre 2018

di Carlo Buonamico

Curare meglio per spendere meno. E destinare le risorse risparmiate a nuovi investimenti. L’obiettivo del progetto Adhere, appena iniziato in Toscana è chiaro: è necessario dimostrare l’utilità della sinergia degli operatori della salute che intervengono nei diversi momenti del patient journey per favorire l’aderenza del paziente (compliance) alle terapie. Così da generare minori costi diretti e indiretti derivanti dal peggioramento del quadro clinico, evitato dal mantenimento di una migliore condizione di salute generale.

Il progetto Adhere, lanciato durante il Forum risk management in Sanità, vedrà protagonisti l’Ausl Toscana Sud Est, Fofi, Federfarma e Assofarm insieme alla fondazione Res di Nello Martini e prevede uno <<studio multicentrico triennale inteso a valutare in modo scientifico il ruolo del farmacista nel miglioramento dell’aderenza terapeutica, puntando sull’importanza della sua professionalità, capillarità sul territorio e nel frequente contatto con i pazienti>>, ha affermato il presidente di Fofi Andrea Mandelli.

Ma come funzionerà questa analisi di performance? Si sfrutterà, per così dire, il modello delle reti cliniche integrate e strutturate della Ausl, dove farmacista, medico di medicina generale e specialista agiscono sinergicamente e proattivamente per gestire in modo personalizzato l’aderenza alla terapia dei pazienti. E visto che << la vera sfida della Sanità è la cronicità, poiché in Italia i malati cronici sono 24 milioni e “assorbono” oltre l’80% delle risorse economiche>>, come ha spiegato il direttore scientifico del progetto e direttore generale della Asl Toscana Sud Est Enrico Desideri, Adhere prenderà in considerazioni due patologie croniche: Bpco e scompenso cardiaco.

Dopo tre anni di studio si dovrebbe dimostrare che questo modello di integrazione territoriale, con il farmacista al centro, <<porta a un aumento di copertura terapeutica del 25 e del 35 per cento>>, rispettivamente per le due patologie considerate, ha aggiunto Desideri.

La cronicità del resto è proprio una delle sfide più importanti che dovranno affrontare i sistemi sanitari di tutti i paesi, Italia inclusa. Come è stato più volte ricordato in occasione della presentazione del rapporto Oasi 2018, l’aumento dell’aspettativa di vita della popolazione e della coorte dei “grandi vecchi” cioè le persone con più di 85 anni rende già oggi necessarie azioni mirate a limitare i casi di acuzie collegati alle patologie croniche. E ciò è possibile anche con il miglioramento dell’aderenza alle terapie.

<<La Sanità italiana spende 11 miliardi l’anno per la mancata aderenza terapeutica dei pazienti cronici>>, ha ricordato Nello Martini. <<Il dato Aifa si può spiegare, per esempio, con il fatto che solo il 55,1% degli ipertesi assume il trattamento antipertensivo con continuità. Recenti studi osservazionali dimostrano inoltre che quasi il 50% dei pazienti in trattamento con antidepressivi sospende la cura nei primi tre mesi di terapia ed oltre il 70% nei primi 6 mesi. I dati provenienti dai database amministrativi delle Asl mostrano che nel 2012 la percentuale di pazienti diabetici aderenti al trattamento è stata pari al 62,1%. Bassi livelli di aderenza al trattamento (34,3%) si registrano anche per l’asma e la bronco-pneumopatia cronica ostruttiva (BPCO)>>.

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