Häusermann (Egualia): «Reshoring in 19 progetti per l’indipendenza strategica del settore farmaceutico»
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Häusermann (Egualia): «Reshoring in 19 progetti per l’indipendenza strategica del settore farmaceutico»
I dati illustrati in audizione in Commissione Igiene e Sanità al Senato sul PNRR. Tra le iniziative presentate dalle aziende aderenti all’associazione anche nuovi impianti per il ciclo di produzione degli sterili, compresi i vaccini.
3 marzo 2021
di Redazione
«L’Italia è ai primi posti nella UE per produzione farmaceutica complessiva, con una media di esportazioni dell’85% della produzione. Basterebbe questo primato a far rientrare l’industria farmaceutica a pieno titolo tra le priorità strategiche di un PNRR che punta all’innalzamento del potenziale di crescita dell’economia e alla creazione di occupazione. Ma oggi è soprattutto l’emergenza vaccini ad accendere i riflettori sull’opportunità di rafforzare con investimenti adeguati rilocalizzazione e potenziamento della produzione di medicinali, nel quadro di una politica di reindustrializzazione e attrattività degli investimenti in Italia».
A sottolinearlo è stato Enrique Häusermann, presidente di Equaglia (già Assogenerici) nel corso dell’audizione di oggi in Commissione Igiene e Sanità, al Senato sulla proposta di Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR).
«Il progetto per il reshoring di farmaci e principi attivi farmaceutici in Italia presentato dall’intero comparto farmaceutico fa leva sui tutti i punti di forza del settore: qualità della produzione, qualità degli addetti, efficienza di tutti i settori dell’indotto e risponde pienamente anche all’obiettivo di aumentare l’indipendenza strategica nel settore sanitario e farmaceutico voluto dall’Unione Europea», ha proseguito Häusermann.
«Le nostre aziende sono pronte a contribuire a questo obiettivo con 19 progetti (65% al nord 12% al centro 24% al sud) che vedono in primo piano il ciclo di produzione di farmaci ad alta attività, iniettabili e sterili. Una risposta concreta alla necessità di recuperare indispensabili quote di autonomia produttiva, offrire nuovi strumenti di resilienza e creare nuovi posti di lavoro qualificati nel comparto manifatturiero a maggior crescita dell’occupazione nell’ultimo quinquennio rispetto al panorama industriale nazionale».