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La storia della rete che non c’era

LA VOCE DELLA BASE

La storia della rete che non c’era

Aldo Cacco

Una provocazione caduta nel vuoto, un sopore che non si scuote. La cronaca (inventata) di un’assemblea che cambia il corso di una rete e la constatazione che nel mondo della farmacia il crudo realismo deve ancora fare breccia

27 aprile 2023

di Aldo Cacco, farmacista

Il mio scrittore preferito è Robert Louis Stevenson. Questo amore nacque quando da bambino lessi L’isola del tesoro, il più bel libro di avventure che sia mai stato scritto. Stevenson fini la sua vita a Samoa, dove veniva chiamato Tusitala, il raccontatore di storie.
Ora non esistono più queste parole, né Tusitala né raccontatore di storie. Ma esiste, naturalmente in inglese, lo storytelling.

L’assemblea risolutiva

Anch’io cerco, a volte, di raccontare delle storie. La mia ultima raccontava di un’assemblea dei soci Unifarco e di Farmacie Specializzate, durante la quale si ipotizzava che solo il raggiungimento di determinate quote di fatturato per farmacia avrebbe dato l’opportunità di ambire a dei premi extra – la quota proposta era effettivamente alta, ma non irraggiungibile, come provato da qualche farmacia in Piemonte e nel Veneto – e che solo l’adesione al gruppo di acquisto di Unifarmacie avrebbe permesso di continuare a utilizzare i prodotti e i servizi di Unifarco.
Insomma, erano state gettate le basi per diventare una rete, totalmente e definitivamente compiuta, in tutti gli aspetti legati alla gestione della farmacia, da quello economico e finanziario a quello professionale, a quello legato alla gestione del mercato governato dal proprio marchio privato. Forse stavano per essere recepiti tutti gli stimoli derivati dagli interventi di professionisti altamente qualificati comparsi in questi ultimi mesi nelle pagine di iFarma.

Il limite, e la fine, della storia

Questo resoconto assembleare veniva pubblicato nel blog del gruppo di Farmacie Specializzate. Ma questa storia aveva un limite: non era vera. Me l’ero inventata. L’ho pubblicata per gettare l’amo dentro lo stagno di Unifarco, per stimolare una discussione sul nostro futuro. Discussione che non c’è stata, hanno abboccato solo in due: un ricco farmacista della provincia romagnola e la rappresentante dei soci Unifarco.
Questa mia storia era stata ispirata da una notizia a mio parere clamorosamente importante, la prossima apertura del magazzino centralizzato di Hippocrates. Una notizia che dovrebbe fare perdere il sonno a chi non ha ancora capito che solo un’aggregazione forte potrà servire a garantire il futuro delle reti. Di qualsiasi bandiera. Invece si discute sugli espositori di cartone, come è avvenuto nell’ultimo incontro dei soci, che mi ha portato a pensare che sia meglio, per la mia azienda, trovare altre unioni. Magari legate al motto di un altro libro che ho molto amato, I Tre Moschettieri, con il loro fantastico motto: “Uno per tutti, tutti per uno”. Tanti saluti, Aldo Tusitala Cacco

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