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Un percorso di rinnovamento avviato

L'ATTUALITÀ

Un percorso di rinnovamento avviato

Alla tavola rotonda del Corso Evoluzione di Apoteca Natura si è discusso con i rappresentanti dei farmacisti e con Agenas del futuro della farmacia che si sta delineando con sempre più chiarezza. Partendo dalla telemedicina per arrivare all’ampliamento dei farmaci distribuiti nel canale. «Ci vorrà tempo ma la direzione è chiara e la strada è segnata», ha detto il presidente Cossolo

30 novembre 2023

di Laura Benfenati

“Cosa accadrà nei prossimi mesi?”, è questa la domanda che ha posto Antonio Gaudioso, consigliere di amministrazione di Apoteca Natura, ai rappresentanti di categoria e di Agenas intervenuti alla tavola rotonda del pomeriggio del Corso Evoluzione a Milano.

Gli step della telemedicina

«Con il Pnrr ci saranno molti investimenti in sanità digitale che permetteranno al nostro Ssn di informatizzarsi e essere più accessibile, in modalità integrativa, anche da remoto» ha esordito Alice Borghini, dirigente medico di Agenas, Agenzia servizi sanitari regionali e per la sanità digitale che ha lavorato intensamente al DM 77. «Un investimento importante è nella telemedicina, che ci permetterà di erogare servizi anche in remoto. Il ruolo della farmacia è già contemplato all’interno del DM 77, è fondamentale nel nostro Ssn: può diventare punto di erogazione dei servizi in telemedicina, poiché tra i principi chiave del DM 77 ci sono la capillarità e la prossimità del servizio, anche in un’ottica di equità e riduzione delle disuguaglianze. Nell’investimento del Pnrr sulla telemedicina verranno acquistate oltre 6.000 postazioni di telemedicina per le farmacie rurali».
Borghini ha proseguito raccontando che Agenas è stata insignita del ruolo di agenzia di sanità digitale e si devono definire le linee guida per le caratteristiche tecniche e infrastrutturali, gli standard tecnologici delle prestazioni di telemedicina che garantiranno qualità e sicurezza del servizio. Inoltre, si sta lavorando con le Regioni per definire i modelli organizzativi, perché siano recepite le prestazioni di telemedicina all’interno delle loro organizzazioni e integrate nei sistemi sanitari regionali.

Approccio di presa in carico

Agenas sta anche lavorando con un gruppo di lavoro con il ministero della Salute e quello dell’Economia nella definizione delle tariffe delle prestazioni, il tutto dovrà entrare in vigore nel 2026. «L’investimento sulla telemedicina è articolato in due parti: la prima prevede la realizzazione di una piattaforma nazionale di governance dove il ministero della Salute, attraverso Agenas, andrà a registrare le prestazioni di telemedicina erogate sul territorio anche nelle farmacie», ha spiegato Borghini. «Questa piattaforma è in fase di collaudo, poi ci sono le piattaforme attraverso le quali verranno erogati i servizi, che sono oggetto di una gara centralizzata che Regione Lombardia gestisce attraverso Aria per tutte le altre Regioni. Queste prestazioni saranno tutte erogate e pagate attraverso il Pnrr, quindi anche a fine Pnrr dovremo essere in grado di remunerarle tutte per mantenere il sistema: abbiamo quasi tre anni per definire le tariffe in modo che il sistema sia sostenibile nel futuro. Un fattore importante a cui stiamo lavorando è che l’approccio è quello della presa in carico, non del pagamento a singola prestazione».

Sburocratizzazione e cambio di remunerazione

Anche il presidente della Fofi Andrea Mandelli ha sottolineato quanto si stia andando molto velocemente verso la sanità digitale, evolvendo con terapie innovative. Cosa si augura che accadrà nel 2024? Un processo di sburocratizzazione nelle farmacie – una ricetta che duri 12 mesi per i cronici, per esempio – e approfondimenti su un uso corretto dell’intelligenza artificiale: «Stiamo lavorando come Fofi con il Politecnico di Milano su questo tema, ma stiamo lavorando anche sulla telemedicina con il ministro Fitto perché i fondi non spesi sul Pnrr possano essere destinati anche ad altre realtà e non soltanto alle farmacie rurali sussidiate. E poi stiamo collaborando con Agenas, sotto l’egida del ministero, perché il DM 77, scritto bene nel perimetro generale, si possa declinare meglio nel concreto».
Il presidente di Federfarma Marco Cossolo ha spiegato invece l’impatto positivo per le farmacie dell’articolo 44 della Legge di Bilancio: «La farmacia italiana è oggi patrimonio della comunità e l’articolo 44 svolta il sistema: il cambio del modello di remunerazione rispetto al contenuto complessivo dell’articolo è un mezzo e non un fine. Quella norma prova a ripercorrere al contrario il percorso della Legge 405/2001, nata come norma emergenziale anche nelle intenzioni di chi allora l’aveva proposta. Purtroppo invece è andata avanti vent’anni senza essere modificata e producendo effetti divergenti dalle intenzioni originali. Il percorso oggi è avviato, l’articolo 44 è un inizio e produrrà i suoi effetti nel tempo. Si regge su tre pilastri trasversali: la remunerazione aggiuntiva, il DM 77 e l’analisi conoscitiva voluta dal sottosegretario Marcello Gemmato nella scorsa Legislatura sulla Diretta e sulla Dpc, che ha portato al recente documento Sifo in collaborazione con le altre sigle di categoria. Si va in una direzione chiara e il percorso di rinnovamento è segnato».

Il tema ambientale

La Legge di Bilancio è un importante punto di partenza, lo ha sottolineato anche il presidente di Assofarm Venanzio Gizzi: «È la prima occasione utile perché una nuova remunerazione alle farmacie consenta anche di dare maggiore dignità agli operatori sanitari. C’è un’altra questione che mi sta a cuore: con le farmacie europee ci siamo posti il tema delle 100.000 tonnellate annue di farmaci prodotti, e del 20 per cento di gas serra prodotti dai sistemi sanitari, di cui il 4 per cento dai farmaci. Stiamo lavorando con Apoteca Natura e le altre organizzazioni sociali e comunali per fare un prontuario di raccomandazioni su questi temi. Il farmacista può contribuire a ragionare su sistemi di produzione, su prescrizione, residui, formazione, e vogliamo dare il nostro contributo».

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